Non vi ho ancora parlato di Vienna…

Vienna era una città in cui non ero mai stata.
Non avevo neanche mai pensato di andarci fino ad ora.
In verità però devo ammetere che l’idea di visitare l’Austria si era insinuata nella mia mente già da un po’.
E’ arrivato questo invito, un po’ inaspettato certo, ma quante volte nella vita ci capita di comprendere pienamente che stiamo per imbatterci nel proprio destino.
E’ arrivato un invito per la fiera del Vintage di Vienna.
Non poteva esserci un’occasione migliore.
Vienna mi appare un po’ come me l’aspettavo. C’era un clima un po’ rigido in quei giorni di settembre e quei palazzi che circondano la zona museale sembravano un po’ più freddi di quello che erano.
Certo ci vuole sempre un po’ di tempo per ambientarsi.
Il palazzo del salone del vintage all’interno è semplicemente magnifico, gli alti soffitti di legno intarsiato, i ballatoi, i quadri di nobili asburgici.
Tutto splendido, tutto perfetto.
Comincio a prendere un po’ di confidenza.
L’alternativo a Vienna non c’è.
Non trovi zone punk o di tendenza.
I posti frequentati dai giovani sono la zona intorno ai musei.
E’ quasi una trasgressione rassicurante.
Scopriamo così una viuzza di ristorantini russi e asiatici in cui mangi fuori in una serata fredda riscaldati da stufe elettriche e coperte di pile.
Per una volta i veri alternativi siamo noi.
Per loro il vintage non è nulla di eccessivo o di audace, non porta i lumi di una creatività che è stata e che verrà.
Per loro il vintage ha il sapore degli anni ’40.
Manca solo un grammofono che con voce roca mi fa ascoltare Lilì Marlene.
Gli uomini portano i pantaloni alti in vita di panno ed il cappello.
Le donne portato le acconcianture delle signore che hanno visto la seconda guerra mondiale e cappelini con le piume e la veletta.
Portare la nostra idea di vintage è stata un’azione eseguita con le loro regole ed il loro stile: in punta di piedi.
Queste contaminazioni sono la linfa della vita.
Un ringraziamento particolare a Ursula Wagner, senza la quale il Vintage Salon di Vienna non esisterebbe, a Carlotta ed al suo bellissimo Vintage in Vienna e alla splendida Pension Schmidt, un posto magico in cui sostare a Vienna.

Foto: Ursula Schmitz, fotografa ed espositrice al Vintage Salon di Vienna

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